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Nel video alcune immagini delle architetture delle tre nuove stazioni aperte sulla diramazione della linea B (Bologna-Conca d'Oro), inaugurata lo scorso 13 giugno, a distanza di 12 anni dall'ultima apertura di una tratta della rete romana (la Valle Aurelia-Battistini nel 2000).
Tutte e tre le stazioni sono caratterizzate dalla cosiddetta piazza ipogea (che consente di illuminare con luce naturale perlomeno il primo mezzanino), che era stata adottata per la prima volta (con ben altri risultati architettonici) nella stazione Cipro della linea A.
La caratteristica peculiare che purtroppo accumuna tutte le stazioni è la povertà: nelle idee di chi le ha pensate, nei materiali di chi le ha progettate, nelle finiture di chi le ha realizzate.
Povertà che sarà drammaticamente evidente negli anni a venire quando la scarsa manutenzione, le inesorabili intemperie e la mancanza di civiltà di alcuni frequentatori prenderanno il sopravvento.
E questo nonostante gli spazi non manchino (soprattutto nelle stazioni di S. Agnese/Annibaliano e di Conca d’Oro), come non sono mancati i denari pubblici che sono stati spesi per completarle.
La stazione S. Agnese/Annibaliano è caratterizzata da tre elementi: la grande fossa circolare che ospitava il cantiere (la cui finitura in cemento nudo cerca in tutti i modi di ricordarlo a chi l’attraversa), una grande torre-totem centrale che ospita l’ascensore (rifinita nel solito grigio cemento) e una imponente pensilina inclinata verso la base della fossa che tende verso il sottopassaggio di viale Eritrea, esattamente dal lato opposto all’ingresso della stazione.
La stazione Libia è contraddistinta dall’esiguità dello spazio (si sviluppa tutta in senso verticale per circa 30 metri in profondità) e da un grande lucernaio in vetro-metallo zincato (che ricorda molto da vicino le finiture di un capannone industriale) con il quale si è cercato di illuminare con luce naturale i vari mezzanini sottostanti. Nella zona retrostante la stazione è stato realizzato un piccolo giardino con una vasca d’acqua ed alcuni alberi che negli anni a venire daranno un po’ di refrigerio alle prossime generazioni di abitanti di un quartiere chiamato non a caso africano, vista l’esiguità di verde che lo caratterizza.
La stazione Conca d’Oro si sviluppa linearmente sull’asse del binario con due ingressi simmetrici e la solita piazza ipogea che insiste su quello aperto verso il viadotto delle Valli. Pur essendo una stazione della linea B, che ha il blu come colore identificativo, ha una serie di elementi architettonici multicolori (alcune grosse colonne elissoidali della piazza ed una lunga plafoniera a led che illumina un corridoio sotterraneo che unisce i due ingressi) che potrebbero creare una certa confusione. Anche se si tratta di un problema apparente visto che a Roma, essendo le linee metropolitane solo due, la possibilità di confondersi con i colori delle linee è abbastanza remota.
Da un punto di vista trasportistico la diramazione B1 nasce con una grossa carenza di capacità che verrà drammaticamente in evidenza il prossimo 15 settembre alla riapertura delle scuole. Non è un caso infatti che la prima apertura sia stata posticipata di mese in mese in modo da poter superare la data di chiusura degli istituti scolastici per la pausa estiva.
Purtroppo questa carenza di capacità è di tipo infrastrutturale e potrà essere solo alleviata fra qualche anno, quando saranno disponibili i nuovi 17 treni che sono stati ordinati solo poche settimane prima dell'inaugurazione.
La linea è infatti una diramazione della preesistente linea B (Laurentina-Rebibbia) con sbinamento della stessa nella stazione Bologna. Questo comporta che le frequenze di passaggio nei tratti sbinati (Bologna-Rebibbia e Bologna-Conca d'Oro) potranno essere al più, in caso di ripartizione simmetrica del carico, la metà di quelle del tratto non sbinato (Laurentina-Bologna).
Addirittura per questo primo periodo di esercizio la ripartizione del carico dovrebbe essere effettuata in modo asimmetrico, riservando sul tratto comune una corsa verso Conca d'Oro ogni due verso Rebibbia.
In questo modo con un parco di 30 treni disponibili (22 treni MB100 di Ansaldo Breda + 8 treni S300 di CAF) nelle ore di punta a malapena sarà possibile organizzare 17 corse per direzione nel tratto comune che diventano 12 in quello verso Rebibbia e 5 verso Conca d'Oro. Le corrispondenti frequenze di passaggio si attesteranno sui 3,5 min nel tratto comune, 5 min in quello verso Rebibbia e 10 min sul quello verso Conca d'Oro.
Con una frequenza di passaggio nell'ora di punta di questa entità si riusciranno a trasportare a malapena 6.000 passeggeri per direzione, valore ben lontano da quegli ipotetici 24.000 continuamente sbandierati a destra e a manca da organi di stampa ed amministratori evidentemente poco informati.
Valore che non sarà possibile raggiungere neanche quando saranno disponibili i nuovi 17 treni con i quali, con una distribuzione simmetrica dei carichi, al più sarà possibile raggiungere frequenze di passaggio di 2,5 min sul tratto comune e 5 minuti sui tratti sbinati, corrispondenti a circa 15.000 passeggeri ora per direzione.
Con questa offerta sarà molto difficile soddisfare la domanda di mobilità di un quartiere con una densità abitativa di circa 17.000 abitanti per kmq quale il quartiere africano.
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