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E' stato approvato dal Cipe in data 22 luglio lo stanziamento necessario per completare la tratta T3 (da S. Giovanni al Colosseo) della futura linea C della Metropolitana di Roma.
Lo stanziamento ammonta a 790 milioni di euro, quando nel bando di gara la stima di costo ne prevedeva 376; quindi a distanza di 5 anni dalla sua pubblicazione l'aumento è valutabile intorno al 110%.
Inoltre la tratta T3 è stata accorciata di circa mezzo chilometro avendo escluso dalle spese il tratto Colosseo-Venezia e la stazione Venezia.
In questo modo il costo chilometrico è passato dai 121 M€/km (milioni di euro a kilometro) del bando agli attuali 322 M€/km; quando il costo medio di costruzione di una metropolitana pesante in galleria profonda si attesta normalmente intorno ai 150 M€/km (meno della metà).
Se gli aumenti saranno i medesimi anche per l'altra tratta, la T2 (da Clodio/Mazzini al Colosseo, ampliata del tratto Colosseo-Venezia e della fermata Venezia), che nel bando aveva un costo stimato di circa 169 M€/km i costi si dovrebbero attestare alla stratosferica cifra di 450 M€/km; cifra paragonabile solo con quelle sopportate per la costruzione a Los Angeles di tratti di metropolitana con caratteristiche antisismiche.
Con queste premesse il prossimo anno, quando si decideranno gli stanziamenti per la tratta T2, sarà necessario effettuare una nuova rimodulazione dei costi, dopo quella fatta lo scorso anno, e bisognerà reperire la bellezza di circa 2 miliardi di euro solo per la tratta T2; quasi la cifra che era stata prevista dal bando per il completamento dell'intera opera.
Per evitare ulteriori abnormi lievitazioni dei costi si è pensato bene di eliminare sulla tratta T2 altre due fermate, Risorgimento e Chiesa Nuova, oltre alla quella dell’Argentina, già eliminata da tempo e che nel progetto preliminare doveva essere d'interscambio con la futura linea D.
In questo modo la tratta centrale della futura linea C avrebbe più le caratteristiche di un passante ferroviario piuttosto che di una metropolitana.
Basti pensare che la distanza fra le due fermate adiacenti S. Pietro e Venezia sarebbe di circa 2 chilometri quando in una metropolitana normale la massima distanza ammessa fra le stazioni centrali si aggira intorno ai 500 metri.
Con queste decisioni si è posta una pietra tombale sulla metropolitana di Roma poiché diventa sempre più insostenibile una così alta spesa di denaro pubblico per una struttura che trasporta in sotterranea persone da un capo all'altro della città senza che queste possano scendere o salire dove serve.
Come la si è posta sul "project financing", che con capitali privati avrebbe dovuto finanziare la futura linea D, impossibile da proporre con questi livelli di spesa.
L'unica speranza è che le tratte centrali siano davvero costruite con la tecnica a galleria con diametro maggiorato in modo da poter eventualmente aggiungere nuove stazioni in tempi migliori, anche con metropolitana già in esercizio.
venerdì 23 luglio 2010
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